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Aria compressa pura: igiene e sicurezza nell'industria alimentare

Scritto da Kaeser | 24/06/20 15.12

Dai laboratori di piccole dimensioni ai grandi contesti industriali, igiene e sicurezza costituiscono due requisiti indispensabili per il settore alimentare.

In questo quadro l'aria compressa è una fonte di possibile contaminazione da tenere monitorata.

I motivi sono semplici: un impianto di aria compressa che non riceve gli adeguati trattamenti può veicolare contaminanti nocivi e pericolosi che possono finire nei prodotti generando potenziali problemi.

In alcuni casi l'aria compressa costituisce una parte significativa e integrante dei processi produttivi.

Sono, per esempio, le fattispecie in cui è utilizzata per spostare polveri alimentari o fluidi, nei mescolamenti, nei processi di aerosol e molto altro ancora.

 

 

I contaminanti dell'aria compressa

 

In questi anni sono proseguiti gli studi sui contaminanti, provvedendo a una loro divisione in gruppi.

 

Contaminanti derivanti dall'aria di aspirazione

Nel processo di aspirazione dell'aria sono contenute molte particelle, le più comuni riguardano: pulviscolo atmosferico, vapore di origine acquosa, vapore derivante da oli, oltre ad altri microrganismi di diverse tipologie.

Nel processo di compressione, gli inquinanti aspirati dall'ambiente vengono fortemente concentrati e trasferiti alla distribuzione, se non opportunamente trattati e separati.

 

LEGGI ANCHE: "ISO 8573-1: Gli inquinanti dell'aria compressa e i sistemi di trattamento"

 

 

 

Contaminanti derivanti dai compressori di aria compressa

Nei compressori di tipo oil-free non sono normalmente previsti sistemi di separazione degli inquinanti aspirati.

In quelli lubrificati, l'olio di raffreddamento viene iniettato nella camera di compressione: se da un lato questo ha un effetto detergente sui contaminanti aspirati, dall'altro l'olio deve essere separato dall'aria compressa, con sistemi che normalmente hanno un'efficacia del 98-99%.

 

Contaminanti derivanti dai sistemi di stoccaggio e distribuzione dell‘aria compressa

Il focus in questo caso è sia sul serbatoio sia sul sistema di distribuzione dell'aria compressa.

Nel caso in cui il sistema sia realizzato con componenti di scarsa qualità, vetusti e non a prova di corrosione, è possibile che l'aria compressa, già trattata in sala compressori, venga inquinata nuovamente prima dell'utilizzo.

 

 

Il doppio livello di protezione degli impianti

 

La protezione si sviluppa su due differenti livelli:

1) Predisporre un sistema di trattamento adeguatamente dimensionato per garantire la protezione di prodotti e processi aziendali connessi all'aria compressa.

2) Avviare un processo di monitoraggio costante sulla qualità dell’aria compressa attraverso gli strumenti più idonei.

 

 

I parametri per testare la qualità dell'aria compressa nell'industria alimentare

 

 

Per le applicazioni di aria di grado respirabile o medicale esistono specifici riferimenti normativi. La cosa non avviene per l'aria compressa utilizzata in campo alimentare.

Ci sono però le linee guida BCAS, considerate le fonti più autorevoli per valutare la qualità dell’aria compressa alimentare.

Utilizzando questo riferimento è bene ricordare che vengono individuate due casi di utilizzo dell’aria compressa nel processo di trasformazione:

  1. Il primo per contatto diretto con l’alimento: può essere richiesta la classe di qualità 1.2.1 (ISO 8573-1:2010), che obbliga le aziende a utilizzare un essiccatore ad adsorbimento, oltre che di una filtrazione spinta per polveri e olio;

  2. Il secondo si rifà al contatto indiretto: la classe richiesta è 1.4.1, prevedendo un essiccatore frigorifero con specifiche caratteristiche.

 

 

Strumenti per contrastare la presenza di contaminanti

 

Per far fronte ai requisiti di purezza richiesti dalle linee guida BCAS, è necessario eliminare i diversi contaminanti presenti nell’aria.

Ciò avviene attraverso una filtrazione suddivisa per step, ricorrendo a tecnologie di filtrazione differenti all'interno di macchine per la generazione e la distribuzione dell'aria compressa.

Alcuni esempi:
 

  • Identificare e utilizzare i corretti essiccatori, per tipologia e dimensioni, tenendo opportunamente conto delle condizioni ambientali e dei relativi fattori correttivi;

  • Utilizzare i corretti filtri per aria compressa, in grado di rimuovere polveri e contenuto oleoso, osservando scrupolosamente gli intervalli di manutenzione;

  • Assicurarsi di realizzare un sistema ridondante, in grado di identificare e reagire immediatamente a eventuali avarie dei sistemi di trattamento dell'aria;

  • Progettare correttamente la rete di distribuzione, utilizzando materiale di qualità, evitando il rischio di inquinare aria compressa già trattata;

  • Installare scaricatori di condensa automatici in tutti i punti della rete dove si può accumulare condensa.