Premessa: il revamping come necessità strategica
L’azienda La Regina di San Marzano, simbolo dell’eccellenza agroalimentare campana, si è trovata di fronte a una sfida cruciale: con l’aumento della produzione e l’espansione del perimetro aziendale, è cresciuta anche la quantità di reflui da trattare. Il vecchio impianto di depurazione, basato su un sistema chimico-fisico, non era più sufficiente a gestire i nuovi carichi idraulici e organici.
Questa consapevolezza ha segnato l’inizio di un processo di revamping, con il passaggio da un impianto chimico-fisico a un sistema biologico, più adatto a rimuovere anche gli inquinanti disciolti e garantire standard ambientali ancora più elevati.
Ne parliamo con l'Ingegner Pasquale Russo direttore tecnico e co-fondatore della Società De.Wa.Co. e Francesco Scutiero, responsabile sviluppo ingegneristico de La Regina di San Marzano, azienda leader nel settore conserviero che ha investito in impianti di depurazione di ultima generazione e installato unità Soffianti Kaeser contribuendo così a raggiungere ambiziosi obbiettivi ambientali.
La Regina di San Marzano di Antonio Romano S.p.A. è una delle realtà di punta nel panorama agroalimentare italiano, specializzata nella produzione di pomodori pelati di alta qualità e sughi pronti premium. Fondata nel 1972 a San Pietro di Scafati, in provincia di Salerno, dall’imprenditore agricolo Antonio Romano, l’azienda ha saputo trasformare una tradizione familiare in un’impresa moderna e leader di mercato, oggi guidata dalla terza generazione della famiglia Romano.
Negli ultimi anni, La Regina di San Marzano ha investito significativamente nell’innovazione e nella sostenibilità: tra i progetti più recenti spiccano l’ampliamento dello stabilimento produttivo, l’installazione di un impianto fotovoltaico di ultima generazione e il potenziamento degli impianti di depurazione delle acque reflue, a testimonianza di un impegno concreto verso l’efficientamento energetico e la tutela ambientale.
Come racconta Francesco Scutiero, responsabile dello sviluppo ingegneristico dell’azienda, «abbiamo acquisito nuovi terreni adiacenti alla struttura esistente, proprio per accogliere un impianto depurativo capace di sostenere gli ampliamenti previsti. Era evidente che la tecnologia preesistente non sarebbe più stata in grado di rispondere in modo efficace alle nostre esigenze future».
Con un fatturato che nel 2024 ha superato i 366 milioni di euro e oltre 600 dipendenti, La Regina di San Marzano rappresenta oggi un modello di successo nel settore delle conserve alimentari, capace di coniugare tradizione, qualità e visione internazionale.
L'azienda esecutrice del progetto di rinnovamento è la De.Wa.Co. srl, specializzata da oltre vent’anni nell’ingegneria, depurazione e smaltimento delle acque reflue industriali e urbane che offre servizi integrati di consulenza, progettazione e realizzazione di impianti di trattamento delle acque, sviluppando soluzioni industriali su misura per ogni esigenza. Il progettista dell'impianto, l'ngegnere Pasquale Russo spiega che il nuovo sistema è stato pensato per essere altamente flessibile e adattabile, in grado di fronteggiare anche i picchi stagionali tipici della produzione di pomodoro, tra luglio e settembre.
«Abbiamo implementato un impianto che consente al gestore di intervenire in base ai cambiamenti quali-quantitativi di produzione e di seguire e monitorare le dinamiche microbiologiche dei reflui», spiega Russo. «Si possono escludere linee, dosare reagenti, regolare i livelli; il controllo giornaliero delle condizioni di salute della biomassa in sospensione, consente di evitare ogni tipo di problema: un impianto intelligente, dove tutto è monitorato in tempo reale e ogni variazione trova una risposta tecnica precisa».
Il cuore del trattamento biologico è il sistema di ossigenazione, essenziale per mantenere attiva la biomassa batterica. Inizialmente, l’impianto utilizzava soffianti a lobi, rivelatesi però problematiche sia in termini di rumorosità che di manutenzione.
Scutiero è diretto: «Avevamo compressori rumorosi, che creavano disagi ai settori limitrofi e compromettevano i nostri impegni ambientali, dato che siamo soggetti all’AIA. Ogni tre mesi bruciava un motore, ogni sei dovevamo sostituire l’intero gruppo pompante. Dopo due anni di tentativi, abbiamo deciso di cambiare completamente tecnologia e affidarci a chi, nel settore, è tra i più referenziati: Kaeser».
Da qui la valutazione del Dipartimento Soffianti Kaeser che, con la collaborazione dei colleghi del Kaeser Center Campania hanno elaborato una proposta personalizzata.
La proposta di Kaeser è stata netta e risolutiva. Come conferma Russo, «siamo passati dalla tecnologia a lobi a quella a vite. Le soffianti Kaeser non solo hanno eliminato il problema della rumorosità – tanto da permetterci di rimuovere i silenziatori aggiunti in precedenza – ma hanno anche ridotto drasticamente le necessità manutentive. Inoltre, con i motori sincroni Super Premium Efficiency a riluttanza con efficienza di sistema IES2, abbiamo ottenuto significativi risparmi energetici. Un altro vantaggio? La possibilità di lavorare in tutto l'ampio range operativo della soffiante senza perdite di efficienza, e pertanto con una curva di rendimento pressoché costante.».
La nuova configurazione dell’impianto consente oggi di gestire concentrazioni di biomassa sospesa fino a 30 kg/m³, migliorando la resa depurativa e garantendo maggiore stabilità anche nei periodi di picco. Questo ha reso l’impianto non solo conforme alle normative (tabella 3 del D.lgs. 152/06), ma anche esempio di impianto virtuoso sotto costante monitoraggio, sia interno che esterno.
«Se stanno bene i batteri, sta bene anche l’acqua… e stiamo bene anche noi», commenta con un sorriso l’ingegner Russo dalla sala di controllo.
La prossima campagna di trasformazione del pomodoro sarà il vero banco di prova. Ad agosto, periodo cruciale per i carichi organici, l’impianto sarà a pieno regime, con entrambe le linee operative. Le previsioni sull’impatto acustico hanno già dato esiti incoraggianti: «siamo abbondantemente sotto i limiti previsti», conferma Scutiero. Ora si attende di raccogliere e analizzare i dati sulle performance depurative ed energetiche, per quantificare in modo preciso il beneficio apportato rispetto al passato.
Oltre all’efficienza, il nuovo impianto rappresenta anche un passo in avanti nella salvaguardia del territorio. Lo ricorda Russo: «Un’azienda alimentare di questo livello non può prescindere dalla protezione del proprio contesto ambientale. Il fiume che scorre vicino va tutelato. La nostra sinergia, tra committenza, ingegneria e tecnologia, serve proprio a questo».
Una collaborazione modello, che insegna come innovare salvaguardando ciò che conta di più: l’ambiente e il futuro del territorio.
Nelle soffianti a vite KAESER con profilo SIGMA, l’efficienza non è solo una promessa. Macchine complete plug&play pronte all'uso: basta premere un pulsante e le soffianti a bassa manutenzione mostrano tutta la loro efficienza. Le soffianti a vite sono soluzioni compatte progettate per operare in autonomia o essere controllate da remoto; inoltre, sono perfettamente compatibili con Industria 4.0.
Il basso consumo energetico e l'operatività a lungo termine della tecnologia a vite KAESER si rivelano la scelta conveniente in tutti i campi di applicazione: nel trattamento delle acque reflue civili e industriali, nei processi di flottazione, fluidizzazione e fermentazione.
Prestazioni:
da 7,5 fino a 250 kW
Portata volumetrica da 3 fino a 160 m³/min
Pressione differenziale da 300 fino a 1100 mbar
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