In tema di economia circolare è il caso di partire dalla stessa definizione, che viene data troppo spesso per scontata e da alcune importanti specifiche.
Innanzitutto, l’economia circolare si basa su un cambio di paradigma fondamentale, vale a dire che il sistema economico e il sistema ecologico non si trovano, come nell’analisi economica tradizionale, su uno stesso piano, dove si scambiano risorse naturali, fattori di produzione, beni e servizi economici, scarti e rifiuti.
In questo quadro esistono processi di sviluppo che aiutano le aziende a puntare fortemente sull’innovazione, favorendo lo sviluppo di un ecosistema imprenditoriale tecnologicamente avanzato e al tempo stesso sostenibile.
Affrontando il tema dell'economia circolare in relazione ai processi industriali, occorre tenere in considerazione l’intera filiera.
Dall’eco-design ed efficienza al recupero e valorizzazione di materia prima ed energia, ai trasporti, alle bonifiche e riqualificazione di aree contaminate, anche marine e di tutto ciò che concerne l'eco-impatto pur in un ottica di qualità eccellente.
Diverse metodologie di economia circolare sono già realtà all'interno delle imprese di medio e grandi dimensioni, grazie ad applicazione figlie degli studi sullo sviluppo sostenibile.
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In ambito industriale il recupero di calore rappresenta una delle maggiori possibilità di applicazione pratica dei principi di efficienza.
Parliamo, in particolar modo, di compressori frigoriferi, motori endotermici e compressori d’aria: macchine operatrici a grande sviluppo di calore nei vari processi aziendali.
Nei motori endotermici, per esempio, l’olio lubrificante ha il compito di garantire il raffreddamento della macchina, ma deve essere a sua volta raffreddato smaltendo il calore accumulato, così come l’acqua di raffreddamento della testata.
Molte macchine presenti all'interno dell'industria richiedono il mantenimento di prefissate temperature, per assicurare qualità produttive richiedono un’attenta termoregolazione del processo.
In molti casi la possibilità di arrivare al riutilizzo del calore ancora disponibile dalla trasformazione dell’energia elettrica e termica in altra forma risulta sottovalutata e non pienamente sfruttata.
Qualora le temperature lo consentono, è inoltre possibile utilizzare il calore recuperato per la produzione di energia elettrica.
In riferimento ai moderni compressori vite, caratterizzati dalla tecnologia più avanzata, occorre rilevare che sono in grado di trasformare in calore il 100% dell'energia che ricevono, inoltre, fino al 96% di questa energia può essere recuperata ai fini aziendali.
Si tratta di calore residuo utilizzabile come aria calda per il riscaldamento di ambienti e di processi, ma non solo.
Sfruttando il calore accumulato dall’olio di raffreddamento, in compressori dotati di appositi scambiatori, è possibile scaldare l'acqua fino a 70°C.
Così si recupera fino al 76% dell'energia consumata dal compressore.
L'acqua riscaldata può essere utilizzata nel processo di produzione dell'impianto di riscaldamento e con opportune cautele anche come acqua per uso sanitario.
Più in generale i vantaggi del recupero di calore grazie ai compressori d'aria compressa sono:
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In questo caso le novità più importanti riguardano la fase progettuale.
Nel momento in cui viene concepito un nuovo prodotto occorre, come accennato in precedenza, considerare l’intero ciclo di vita. Questo al fine di ridurre l’impatto ambientale nelle diverse fasi del life cycle.
Ciò vuol dire prendere in esame l'efficienza energetica legata alla produzione, la scelta dei materiali di realizzazione, la durata dei prodotti, l'assemblaggio, la manutenzione, per arrivare al possibile riutilizzo, alla rigenerazione e alla riciclabilità.
L'eco-design parte proprio da principio di sostenibilità del processo di sviluppo dei prodotti, cercando di porre la massima attenzione agli aspetti ambientali e riducendo al massimo l'eco-impatto.
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Le fuoriuscite di vapore, in molti ambiti industriali, equivalgono a sistemi basati su inefficienza energetica degli stabilimenti.
Nel momento in cui uno stabilimento disperde vapore acqueo nell’atmosfera, sta quasi certamente sprecando tantissima quantità di energia e, conseguentemente, costi inutili a discapito dell'azienda.
Attraverso i moderni sistemi di recupero delle condense pressurizzate, invece, gli impianti sono in grado di generare energia termica riutilizzabile all’interno dei processi industriali.
Si tratta di soluzioni che non garantiscono solamente una riduzione delle emissioni, ma anche notevoli margini di risparmio sui costi dell’energia e un miglioramento della longevità degli impianti produttivi.