In tema di sostenibilità del comparto industriale bisogna ammettere che, a livello europeo, l’accesso del pubblico alle informazioni sull’inquinamento è migliorato molto nell'ultima decina d'anni.
Il punto di riferimento, in questo caso, è il “Registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti” (E-PRTR).
Costituisce un registro completo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti causati, principalmente, da attività industriali.
Il registro europeo contiene infatti informazioni annuali su oltre 30.000 complessi industriali all'interno di 33 diversi Paesi europei con indicazione della quantità di emissioni immesse nell'ambiente, insieme ai trasferimenti fuori sito di rifiuti e di sostanze inquinanti nelle acque reflue.
CASE STUDY: "Manutenzione predittiva: case study sul trattamento delle acque reflue"
Come migliorare ulteriormente l'impatto ambientale dell'industria in Europa
Si può fare ancora meglio per arrivare ad avere un settore industriale europeo più ecologico.
Innanzitutto occorre un approccio integrato, in grado di rafforzare il controllo dell’inquinamento alla fonte, supportato da incentivi per cambiare le prassi operative e porre in essere nuove tecnologie innovative.
Il principio guida è quello di migliorare le conoscenze di base sull’inquinamento industriale all'interno dell'Europa.
In applicazione della convenzione di Aarhus, per il “7° Programma di azione in materia di ambiente” bisogna rendere disponibili le informazioni a livello più ampio e in maniera più efficace relativamente alla realizzazione della legislazione sul controllo dell’inquinamento.
Cosa impongono le direttive europee
La direttiva relativa alle emissioni industriali richiede che gli Stati membri forniscano informazioni consolidate sugli impianti industriali di qualità sempre migliore.
Questo perché, la realizzazione completa della legislazione consolidata aiuterà a controllare meglio le emissioni industriali.
Sappiamo inoltre che la direttiva sulle emissioni industriali imporrà controlli più severi sul modo di operare del settore industriale rispetto alla precedente direttiva sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento (IPPC).
In questo caso i controlli saranno basati sul principio della migliore tecnica disponibile (BAT), con riferimento a una gamma di attività industriali più ampia rispetto alla direttiva IPPC e sull’attuazione dei valori limite di emissione contenuti nella direttiva relativa alle emissioni industriali, in particolare quelli per i grandi impianti di combustione (LCP), più severi rispetto a quelli contenuti nella direttiva relativa ai grandi impianti di combustione (2001/80/CE).
La direttiva relativa agli impianti di combustione di medie dimensioni (MCP) stabilirà significative riduzioni annuali delle emissioni dei principali inquinanti atmosferici, come SO2, NOX e particolati.
Altre risorse utili:
Registro fgas e gestione impianto aria compressa: regolamento 517/14 |
F-Gas: normativa aria compressa e azioni contro l'inquinamento |
La normativa F-Gas e le azioni contro l'inquinamento. Parte II |
Gas a effetto serra
Per quanto riguarda i gas a effetto serra, il sistema di scambio delle quote di emissioni (UE ETS) è stato ideato come principale strumento guida per l’introduzione della tecnologia a basse emissioni di carbonio nel settore industriale.
Nel corso del biennio 2020-2021, le emissioni dei settori interessati dal sistema UE ETS saranno inferiori del 21% rispetto al 2005.
Stando alle stime, entro il 2030 dovrebbero essere inferiori del 43%, conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo dell’ottobre 2014.
La tabella a lungo termine con obiettivo 2050
A lungo termine, la Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse, elaborata dalla Commissione, delinea i modi in cui l’economia dell’Europa potrebbe diventare sostenibile entro il 2050.
Propone alcuni modi per aumentare la produttività delle risorse e dissociare la crescita dall’uso delle risorse, evitando al contempo di vincolarsi a una particolare tecnologia e fornendo un percorso verso il taglio delle emissioni di gas a effetto serra dell’80% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050.
Le misure sull’economia circolare hanno definito un programma di azioni comprendente misure riguardanti l’intero ciclo: produzione, consumo, gestione dei rifiuti fino al mercato per le materie prime secondarie.
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