Quando si compra un’automobile, siamo tutti consapevoli che il prezzo di acquisto rappresenta solo una parte delle spese che dovremmo sostenere per utilizzarla: carburante, assicurazione, gomme, manutenzione, bollo, rappresentano alcune voci, più o meno nascoste, dei costi che affronteremo.
Lo stesso concetto si applica a maggior ragione per gli impianti industriali, soprattutto quelli fortemente energivori come i sistemi di aria compressa.
Questi investimenti rappresentano acquisti chiave per le aziende, avendo un impatto significativo sui costi di produzione; una corretta valutazione di tutte le voci di costo diventa pertanto necessaria per validare la redditività dell’investimento nel tempo e non può logicamente limitarsi al solo confronto del prezzo di acquisto.
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Consumo aria compressa: principali costi relativi ai sistemi di aria compressa
Sinteticamente, le principali voci di costo legate all’aria compressa possono essere elencate come segue:
- Acquisto e assistenza compressori
- Acquisto sistemi di trattamento aria compressa
- Acquisto sistemi di raccolta e trattamento condensa
- Costi di installazione compressori
- Costi di installazione sistemi accessori
- Costi di installazione dei sistemi di gestione
- Costi energetici per la produzione aria compressa
- Costi energetici per i sistemi di trattamento aria compressa
- Costi di manutenzione ordinaria compressori
- Costi di formazione del personale interno
Esiste un’ampia letteratura che dimostra oltre ogni dubbio come, per quanto riguarda l’aria compressa, i costi di consumo dell'energia elettrica siano nettamente i più importanti.
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Cosa dicono gli studi sul consumo di aria compressa
Analisi di breve-medio termine (5 anni) inerenti gli studi di settore sul consumo dell'energia elettrica mostrano come la quota energetica valga oltre il 60% dell’intero bilancio economico, considerando produzioni su turno singolo (2000 ore/anno).
La quota di acquisto e manutenzione si assestano su valori analoghi e piuttosto bassi. Sulle produzioni continue (oltre 7500 h/anno) la quota energetica cresce ulteriormente, avvicinandosi alla quota del 90%, riducendo l’impatto dell’investimento iniziale.
Evidentemente, tanto più aumentano le potenze installate e il monte ore, tanto più la quota energetica diventa preponderante.
Non bisogna infine trascurare il fatto che questi studi si basano spesso su condizioni ideali e su fronti temporali relativamente brevi; molto più frequentemente, la vita dei compressori viene portata ben oltre i 10/15 anni e purtroppo non sempre in condizioni di uso e manutenzione ottimale.
Sono tutti fattori che rendono l’efficienza energetica il parametro chiave nella scelta di un sistema di aria compressa economico ed affidabile.
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