Consumo energia elettrica Italia: mutamento di scenari e costo

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L'aumento del costo dell'elettricità obbliga le aziende a tutelarsi.

Nel corso del 2011 l’economia globale è cresciuta del 3,8% e già dal 2010 si è riscontrato un significativo aumento del consumo di energia primaria nel mondo rispetto all'anno precedente (+5%).Ponendo un particolare focus sull’Europa, nel corso dell’ultimo anno si è registrata una crescita complessiva pari al 3,2% della domanda di energia primaria partendo dal 2009 come anno di riferimento.

Senza dubbio, la generale – seppur minima - ripresa economica si è riflettuta, in maniera diretta, sulla crescita dei consumi finali di energia nell’industria.

Il consumo di energia, secondo gli studi di settore, è cresciuto in maniera significativa sia a causa dall’aumento della produzione industriale, sia in relazione alle condizioni climatiche nel settore civile.

La crescita della domanda e la conseguente ripresa dei consumi di gas nel mercato elettrico ha comportato un aumento dei prezzi dell’elettricità significativamente maggiore all’incremento registrato sui mercati continentali.

 

 

Andamento dei prezzi dell'energia elettrica

 

Il primo trimestre del 2019, ha portato con se un aumento della domanda di elettricità in Italia.

Questa si è assestata sui 28,4 miliardi di kWh, +4,3% rispetto allo stesso mese del 2018. Uno dei principali fattori che ha fatto sì che la domanda ne risentisse è stato l'effetto della temperatura: quest’anno, infatti, a parità di giorni lavorativi (22) gennaio ha fatto registrare una temperatura media mensile inferiore di 3°C rispetto a gennaio del 2018.

Questa variazione di temperatura rispetto all'anno precedente, ha portato con se effetti quali una variazione della domanda elettrica pari a +1,9%. 

Anche agli inizi del 2018 il prezzo dell’energia elettrica, sostenuto dalla piccola-media impresa, in Italia ha riscontrato un ulteriore incremento rispetto a quello già avvenuto nel primo trimestre del 2017.

Complessivamente, infatti, il prezzo al netto dell’IVA è salito del 3,7%, passando da 0,177 €/kWh a 0,183 €/kWh.

(Fonte: ENEA)

Le variazioni osservate in questo primo trimestre si sono registrate in tutta Italia in maniera positiva: +3,1% al Nord, +5,7% al Centro e +6,2% al Sud.

 

 

Maggior consumo energia elettrica Italia 

 

L’aumento del prezzo dell’energia nel corso del 2017/2018 è da attribuire all’incremento dei costi di approvvigionamento, per i quali si stima una crescita nei mercati all’ingrosso legato al rialzo dei consumi di energia elettrica nella stagione estiva.

Inoltre, i notevoli incrementi dei prezzi all’ingrosso avvenuti all’inizio dell’anno sono attribuibili agli andamenti dei mercati europei, influenzati dall'inatteso fermo del parco nucleare francese.

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Calcolo consumo energia elettrica e controllo in azienda?

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All'interno di questo scenario economico, un’azienda può comunque riuscire con successo a contenere i costi legati al consumo di energia applicando un approccio oculato, facendo così fronte all’instabilità dei mercati.

Ecco tre suggerimenti in grado di portare a risultati ed efficienza aziendale:

 

  • Affidarsi a professionisti del settore per identificare il reale fabbisogno di energia legato alla propria attività aziendale. In questo modo si ha a disposizione l’esatto quantitativo di energia necessario a portare avanti i processi industriali, evitando inutili sprechi;

  • Eseguire un accurato controllo sul consumo di energia elettrica che permetta di individuare i macro settori energivori dell’azienda, ponendo in questo modo le basi per un futuro piano di monitoraggio dei consumi;

  • Predisporre periodicamente degli interventi di efficientamento energetico, controllando lo stato dei macchinari ed eventualmente sostituirli con macchine equivalenti, ma più performanti, sul piano del recupero dell’energia.



 

Consumo energia elettrica Italia: il risparmio in termini di industria 4.0

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Il concetto di Industria 4.0, che identifica la tendenza all'automazione industriale volta ad integrare nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro ed aumentare la qualità produttiva degli impianti, apre le porte a un nuovo approccio in tema di asset management.

Industria 4.0 ed efficienza energetica nelle imprese possono essere un binomio virtuoso verso la competitività. Hanno entrambe degli obiettivi comuni: l’innovazione e la trasformazione tecnologica delle aziende.

In più, le tecnologie digitali e Hi-Tech generano risparmi energetici impliciti, in tutte le fasi della catena del valore.

Una fabbrica sempre più connessa e automatizzata ha bisogno di essere alimentata da sistemi energetici che siano altrettanto all’avanguardia.

Per questo, la Digital Transformation può fare da traino anche all’evoluzione energetica, innescando meccanismi virtuosi.

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La sinergia tra l'industria 4.0 e l'efficienza energetica, punta a raggiungere (quantomeno) tre fondamentali obiettivi:

1) miglioramento del Time to market,

2) maggiore flessibilità della produzione;

3) aumento dell’efficienza complessiva, dell’azienda e dei suoi meccanismi.

Ma non finisce qui, poichè c'è la possibilità di raggiungere molti altri benefici ed obiettivi a seconda delle necessità aziendali. Tra questi, ad esempio, la Power Quality, con nuove tecnologie che permettono di gestire al meglio i consumi energetici.

LEGGI ANCHE: "Persone, connessioni e innovazione nell'Industria 4.0"

Inoltre, attraverso un attento e costante monitoraggio dei consumi, l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia abilitanti per la raccolta, l’analisi e l’interpretazione dei dati, si arriva all'applicazione dei principi di manutenzione predittiva, un approccio che offre un notevole risparmio dei costi di gestione.

 

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