All'interno dell'attuale contesto produttivo, nazionale oltre che mondiale, l’aria compressa è considerata la terza energia nell’ambito industriale.
Nove industrie su dieci utilizzano infatti l'aria compressa quotidianamente: una componente che funge da fonte di energia per utensili e macchinari e, sempre più spesso, costituisce una parte importante e ben integrata di molti processi.
Le applicazioni sono le più diverse: dall'aria compressa utilizzata con pistole di soffiaggio, ugelli e lame d'aria per generare movimenti ed espulsioni, o quella impiegata per pulire, spostare, raffreddare materiali.
Aria compressa e consumi energetici nell'industria 4.0
Per produrre aria compressa si utilizza l'elettricità. Parallelamente alla diffusione di questo processo siamo arrivati al punto che il 10% di tutto il consumo industriale di elettricità da parte delle aziende è riferibile alla produzione di aria compressa.
Per arrivare a ottimizzare il consumo di energia in modo efficiente, il calore generato dall'aria compressa dovrebbe essere utilizzato per più scopi, a cominciare dal riscaldamento dei luoghi di lavoro, come sta iniziando ad avvenire.
APPROFONDIMENTO TECNICO: "L'essiccatore d'aria compressa che sfrutta il calore"
Le novità introdotte nel corso degli ultimi anni
Sono diverse le novità che hanno riguardato l'ambito complessivo dell'aria compressa, nel corso degli ultimi anni. Un settore che, in termini tecnologici, ha raggiunto vari gradi di sviluppo e che continua subire momenti evolutivi con riferimento a due obiettivi prioritari.
Il primo è quello della riduzione dei consumi energetici, elemento che ha imposto nel processo produttivo l'uso di macchine caratterizzate da una maggiore efficienza.
Il secondo fattore che si è registrato nel corso degli ultimi anni è quello relativo a un miglioramento nella gestione delle macchine, un trend che ha l'obiettivo di arrivare a ridurre i costi aziendali, secondo i principi dell'ottimizzazione delle risorse.
Sistemi di aria compressa e Industry 4.0
La rivoluzione concernente l'Industry 4.0, non poteva non riguardare anche la produzione e l'utilizzo dell'aria compressa.
Una conseguenza inevitabile se si pensa alla complessità dei procedimenti di automazione industriale in grado di integrare le nuove tecnologie per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di business e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti.
Ovviamente sono ancora diversi i passi da compiere in questi ambiti.
Innanzitutto, bisogna contribuire alla diffusione di una nuova cultura aziendale. Per quanto riguarda l'aria compressa e l'efficientamento, si parla di elementi su cui è sensibile la componente tecnica delle aziende; meno l'area manageriale e i vertici.
Mentre all'estero, specialmente in Germania, questi principi sono focali, in Italia le cose si stanno muovendo solo da un paio d’anni.
Il recente iper e superammortamento ha quantomeno cercato di promuovere e facilitare gli investimenti in apparecchiature che permettano l’interconnessione aziendale per giungere alla tanto sospirata smart factory.
Occorre però convincere le aziende a collaborare all'inserimento delle nuove figure professionali (come quella dell'Innovation Manager), oggi poco diffuse, dal momento che siamo ancora in una fase in cui queste ultime si stanno formando, quindi i benefici dovrebbero arrivare tra due o tre anni.
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